GenAI e assicurazioni, lavori in corso. La materia prima non manca, le opportunità neanche: ora c’è da affrontare una trasformazione che non è solo tecnologica e superare qualche perplessità e diverse resistenze.
“Non bisogna aver paura dell’intelligenza artificiale generativa. Bisogna imparare a conoscerla, ad appropriarsene e ad utilizzarla”, premette subito Elisa Bruno, Italy Sales Director di Armundia Group, che presto organizzerà anche gli A-Human Tonic, momenti informali di confronto sulla rivoluzione in corso, veri e propri aperitivi dedicati all’intelligenza artificiale.
Armundia è una tech company fondata nel 2007 e specializzata nella realizzazione di piattaforme digitali basate proprio su machine learning e artificial intelligence. Adesso sta lavorando sulla GenAI applicata ai verticali del mondo finance, banking e insurance dove può portare un grande valore sia nel miglioramento della relazione con i clienti, sia sul fronte dei processi in termini di efficienza ed efficacia.
Indice degli argomenti
GenAI e assicurazioni, un abilitatore di business
In tutte le industry sono ancora poche le aziende che hanno già adottato la GenAI, ma le cose stanno cambiando molto velocemente al ritmo imposto dall’evoluzione della tecnologia. L’intelligenza artificiale non è perfetta, ma può potenziare il nostro lavoro e si sta verificando come e quanto può farlo all’interno delle compagnie assicurative. La regola è solo una: estrarre valore con modalità a cui fino ad oggi non eravamo abituati. Non mancano neanche i rischi, ma per evitarli bisogna conoscere, capire e scegliere.
Aggiungi commento
Commenti